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Mobbing: datore condannato al risarcimento anche se le prove emergono da altra causa

La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 3425 emanata il 22 febbraio 2016, ha statuito il risarcimento al lavoratore per l'azione di mobbing messa in atto quotidianamente dal datore di lavoro, anche se le prove di tale azione emergono in altra causa non ancora passata in giudicato.I giudici della Corte Suprema hanno infatti precisato che le prove acquisite in una causa diversa da quella in discussione possono ben essere utilizzate dal giudice per formare il suo parere. Nel caso in specie, il fatto che il datore di lavoro cercasse di far mancare i mezzi al lavoratore per svolgere adeguatamente il proprio lavoro, nonché gli nascondesse direttive e comunicazioni per indurlo all'errore, ha comportato al riconoscimento di un'azione di mobbing vero e proprio nei confronti del dipendente, che ha pertanto diritto al risarcimento del danno.

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