Licenziato anche se il comportamento lesivo non è avvenuto durante lo svolgimento del rapporto
In tema di licenziamento per giusta causa, nell'ambito di una cessione di ramo d'azienda, la Corte di Cassazione ha statuito la piena legittimità del provvedimento espulsivo nei confronti del lavoratore, che ha patteggiato la condanna penale quando era ancora alle dipendenze del cedente; infatti, i cambiamenti nella titolarità non hanno effetti sui rapporti di lavoro intercorsi con il cedente che proseguono, a tutti gli effetti, con il cessionario. In particolare la Suprema Corte, con la Sentenza n. 20319 del 9 ottobre 2015, ha chiarito che per il venir meno dell'affidamento del datore nelle qualità morali e nelle capacità professionali del dipendente, con conseguente sanzione espulsiva, non è necessario che il comportamento lesivo si sia verificato durante lo svolgimento del rapporto lavorativo, dal momento che risulta sufficiente un fatto che, non ancora conosciuto o non sufficientemente verificato all'inizio del rapporto, sia divenuto noto in seguito.