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Licenziamento: legittimo il secondo provvedimento se il primo è inefficace

La Corte di Cassazione ha ritenuto legittimo il secondo provvedimento di licenziamento adottato dall'azienda nei confronti del lavoratore nel momento in cui il primo atto è stato riconosciuto come invalido o inefficace, purché la motivazione differisca da quella iniziale.Nella Sentenza n. 11910 del 9 giugno 2015, la Suprema Corte ha infatti precisato che la diversa motivazione è condizione necessaria a poter legittimare il secondo atto espulsivo, in quanto fa sì che il secondo provvedimento sia del tutto autonomo e distinto rispetto al primo. In secondo luogo, l'adozione di un nuovo licenziamento risulta produttivo di effetti solo nel momento in cui il primo viene dichiarato inefficace o non valido, cosa che è avvenuta nel caso in specie, consentendo pertanto il licenziamento del lavoratore ricorrente sulla base del secondo provvedimento.

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