Diritto alla monetizzazione dei congedi non goduti
La Corte di Cassazione ha statuito che il dipendente ha diritto alla monetizzazione di tutti i riposi non goduti, in mancanza della prova da parte del datore di lavoro circa l'esistenza di un uso aziendale che distingue le ferie dai congedi, per cui l'indennità per quest'ultimi verrebbe rimandata di anno in anno fino al momento della liquidazione per il residuo alla cessazione del rapporto. Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 7496 del 14 aprile 2015, ha precisato che il datore deve pagare la somma portata dal decreto ingiuntivo ottenuto dal lavoratore, che dimostra l'omessa fruizione dei riposi mediante il tabulato INAIL, che riporta soltanto le presenze in servizio non distinguendo fra le ferie e gli altri congedi.