Lavoro accessorio: chiarimenti sulla qualificazione dei 'committenti imprenditori' e 'professionisti'
L'INPS, con il Messaggio n. 8628 del 2 febbraio 2016, ha fornito utili chiarimenti circa il corretto inquadramento degli 'imprenditori' e dei 'professionisti' per i quali vige il limite di 2000 euro (rivalutati) quale compenso al singolo prestatore di lavoro accessorio.Nel particolare, l'Istituto previdenziale indica che sono esclusi dalla categoria degli 'imprenditori' tutta una serie di soggetti che, pur operando con partita IVA o codice fiscale numerico, non sono da considerarsi tali, quali ad esempio i committenti pubblici, i partiti o movimenti politici, le associazioni sindacali, le associazioni senza scopo di lucro, i condomini, le associazioni sportive dilettantistiche, le associazioni di volontariato e i corpi volontari (VVFF e protezione civile), altre associazioni come la Croce Rossa, l'AVIS e similari.