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L'abitualità degli omessi versamenti di contributi esclude la non punibilità del fatto

La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 47256 pubblicata il 30 novembre 2015, ha escluso la non punibilità del datore di lavoro per la particolare tenuità della somma non versata all'INPS a titolo di contributi previdenziali ed assistenziali, nel caso in cui l'omesso versamento sia ripetuto nel tempo.I giudici della Corte Suprema hanno infatti precisato che l'ipotesi di non punibilità prevista dall'articolo 131-bis del codice penale è sì connessa alle soglie edittali, ma va valutata anche l'abitualità o meno del comportamento. Nel caso in specie, pur considerando esigua la somma omessa, il fatto che il datore non avesse versato i contributi per due semestri consecutivi ha portato i giudici a ritenere la condotta abituale o comunque reiterata, tale quindi da escludere la 'non abitualità' prevista dalla norma per configurare l'esclusione della punibilità del fatto.

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