Interposizione fittizia di manodopera: le retribuzioni non corrisposte vanno chieste al reale utilizzatore
In materia di interposizione fittizia di manodopera, la Corte di Cassazione ha chiarito che, in caso di mancato pagamento delle retribuzioni ed eventualmente delle somme a titolo di TFR, i dipendenti saranno legittimati a richiedere quanto di loro spettanza all'imprenditore reale utilizzatore delle loro prestazioni e non all'interposto.Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 2957 del 13 febbraio 2015, ha precisato che, nel caso in esame, non può applicarsi il principio di responsabilità solidale in quanto, in ambito di rapporto di lavoro dipendente, non possono coesistere due diversi datori di lavoro per le medesime prestazioni.