Condanna per omesso versamento dei contributi del datore a conoscenza della contestazione
Secondo la Corte di Cassazione è da ritenersi legittima la condanna al carcere del datore di lavoro, dichiarato irreperibile durante le indagini preliminari, per l'omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali, in quanto la notifica a mezzo raccomandata per compiuta giacenza è idonea a produrre l'effetto della conoscenza della contestazione da parte dello stesso. Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 26169 del 22 giugno 2015, ha chiarito che non sono necessarie particolari formalità per la notifica dell'accertamento e l'irreperibilità dell'imputato consente di interpretare retrospettivamente la mancata consegna della diffida dell'INPS come discendente dalla volontà del datore di lavoro di far perdere le proprie tracce e di sottrarsi alla notifica di qualsiasi atto, processuale o extraprocessuale.