Condanna del datore di lavoro per condotta antisindacale per ostilità verso i Rsu
Secondo la Corte di Cassazione è giustificata la condanna del datore di lavoro (ex art. 28 dello Statuto dei lavoratori) per condotta antisindacale nei confronti dei rappresentanti sindacali unitari, in base alla valutazione complessiva degli episodi denunciati dall'organizzazione dei lavoratori, quali la mancata monetizzazione dei riposi compensativi e la collocazione della bacheca dei comunicati non vicino ad uno degli ingressi nella sede aziendale. Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 9799 del 13 maggio 2015, ha precisato che tali episodi denotano un clima aziendale ostile alle iniziative dei Rsu e costituiscono un impedimento al libero esercizio delle libertà sindacali.